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Giù le mani dal nostro mare

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Vorrei partire da questo articolo che il MoVimento 5 Stelle Noci ha scritto all’indomani della grossa delusione ricevuta dall’attuale amministrazione comunale locale assolutamente insensibile alla salvaguardia del nostro territorio.
https://5stellenoci.wordpress.com/2015/01/09/puglia-tra-salvaguardia-e-promozione/

Dopo sette mesi da quanto accaduto, nel consiglio comunale dell’ 11 agosto 2015  abbiamo trovato una proposta di ordine del giorno che riguarda le autorizzazioni rilasciate dall’attuale governo alla ricerca di idrocarburi nel mare Adriatico.

Capite bene quanto impegno ci abbiamo messo nel leggere i contenuti e nel proporre i relativi emendamenti alla richiesta stessa, trascinati dall’incredulità dovuta dal fatto che non credevamo ai nostri occhi. Ricordo che per ben due volte l’attuale maggioranza aveva fatto mancare il numero legale per poter discutere ed impegnare il governo regionale e nazionale a riguardo delle delicatissime tematiche trattate nella legge definita SBLOCCA ITALIA.

Non sapevamo ancora che la realtà avrebbe superato la fantasia , e ciò si è verificato quando a relazionare a riguardo della mozione proposta è stato l’attuale capogruppo del PD locale che ha seguito l’invito giunto dal PD regionale.

In estrema sintesi, l’incoerenza del nostro governo nazionale si ripercuote forte sull’amministrazione locale; il PD dopo aver approvato lo SBLOCCA ITALIA che ha dato il via al rilascio delle autorizzazioni per le prospezioni in mare di una fonte energetica ormai superata da tempo, qual è il petrolio, mentre a livello di Terra di Bari ha proposto questo ordine del giorno che va contro la legge da loro stessi approvata.
Il MoVimento 5 Stelle da oltre due anni sta sensibilizzando i cittadini attraverso attività che si stanno svolgendo lungo le spiagge di Basilicata, Puglia, Calabria e Sicilia, al fine informare circa il grave rischio inquinamento che la legge approvata produrrà per le nostre coste e per il nostro turismo (basti pensare agli indici di metalli pesanti ed idrocarburi presenti nell’invaso del Pertusillo da cui anche Noci attinge l’acqua che serve le utenze domestiche).

Sarei curioso di conoscere chi studia le strategie da adottare all’interno del PD, giusto a titolo di curiosità.

Per non fermarci alla polemica sterile, abbiamo collaborato alla stesura definitiva dell’ordine del giorno precisando che la tecnica che verrà utilizzata per la ricerca di idrocarburi sarà quella degli air gun (l’air gun è una tecnica di ispezione dei fondali marini, per capire cosa contiene il sottosuolo. Praticamente ci sono degli spari fortissimi e continui, ogni 5 o dieci minuti, di aria compressa che mandano onde riflesse da cui estrarre dati sulla composizione del sottosuolo) e puntualizzando i gravi problemi che questa tecnica presenta per i pesci che abitano le zone sottoposte a questa tecnica (questi spari sono dannosi al pescato, perché possono causare lesioni ai pesci, e soprattutto la perdita dell’udito. Questo è molto grave perché molte specie ittiche dipendono dal senso dell’udito per orientarsi, per accoppiarsi e per trovare cibo).

Il MoVimento 5 Stelle locale ha proposto degli emendamenti per quanto riguarda il punto 3 e 4 delle premesse e l’oggetto della delibera stessa, che sono stati votati all’unanimità, perciò il testo della delibera emendato è il seguente:

IL CONSIGLIO COMUNALE

Premesso che

  • Il Mar Mediterraneo è un bacino quasi completamente chiuso, dove l’afflusso continuo di acqua di superficie dall’Oceano Atlantico è la principale fonte del mare di rifornimento e rinnovo dell’acqua.
    E’ un mare relativamente povero di nutrienti e con una produttività relativamente più bassa rispetto ad altri mari, a fronte comunque di comunità viventi ricche di specie vegetali ed animali che lo rendono unico ed incomparabilmente fragile allo stesso tempo.
  • I metodi geofisici mediante l’utilizzo della tecnica dell’AIRGUN per l’esplorazione dei fondali marini alla ricerca di giacimenti di gas e/o petrolio è una attività che comporta importanti perturbazioni degli ambienti marini e, quindi, delle comunità viventi che le abitano, con tempi di recupero molto lunghi e, comunque, totalmente sconosciuti a priori.
  • Gli studi attuali degli effetti di questo tipo di attività dimostrano infatti i danni arrecati all’ambiente per via dell’inquinamento acustico, perché è possibile prevedere cosa potrebbe accadere in aree marine che ancora non hanno subito l’impatto di tali attività.
  • Non è opportuno continuare a sottoporre le aree marine ad enormi rischi di inquinamento ambientale che sono inevitabilmente da prevedere se si darà avvio alle campagne di prospezione per la ricerca di idrocarburi nei fondali marini.
  • L’estrazione di gas e/o petrolio, che si prospetta come passaggio successivo a quella dell’attività investigativa, comporta inoltre altrettanti pericoli per la salvaguardia dell’ecosistema marino in termini di rischio di inquinamento derivante dalle attività operative che normalmente si svolgono in queste piattaforme estrattive ed anche da possibili incidenti, inadempienze o eventi imprevedibili.
  • Il tratto di Mare oggetto delle investigazioni è ancora oggi un mare che ospita specie animali e vegetali di enorme importanza per la biodiversità marina, annoverando la presenza di cetacei, tartarughe marine, squali e praterie di posidonia (habitat necessario alla riproduzione di innumerevoli altre specie marine). Non è da sottovalutare anche la ricchezza delle risorse alieutiche di quest’area marina, nonostante l’enorme pressione delle attività di pesca a strascico e pelagica che concorrono alle economie locali e nazionale con la produzione importantissima di gamberi rosa, rosso e viola e di altre specie ittiche di alto valore commerciale.
  • Proprio le specie demersali sono le più a rischio, in caso di attività di estrazione di idrocarburi, poiché sono più a contatto con i fondali marini (almeno per una buona parte del loro ciclo vitale) e subirebbero pertanto un impatto la cui entità non è affatto prevedibile. Le ripercussioni non tarderebbero a farsi sentire in tutto l’ecosistema marino, che come è noto resta pur sempre un ecosistema fragile ed ancora non del tutto conosciuto.
    Considerato che:
  • non è ormai più accettabile la posizione di un paese che continui ad investire enormi risorse economiche sulla ricerca degli idrocarburi, nonostante le tecnologie moderne consentono ormai di indirizzare gli sforzi nella implementazione di fonti di energia alternative e, allo stesso tempo, nell’abbracciare una nuova filosofia designata al risparmio energetico, nonché al recupero e riciclo di flussi energetici che sono impiegati in ogni attività lavorativa.
  • È tempo che le comunità locali siano ascoltate, non si può ignorare il malessere di una popolazione che ha voglia di benessere (non solo economico…), crescita e lavoro più legati alle ricchezze che il nostro paese offre in termini di turismo, arte, natura, e che non ha alcuna fiducia sugli effettivi vantaggi che l’estrazione di idrocarburi farebbe ricadere sul territorio.
  • Riproporre la centralità del rapporto locale-globale con l’urgenza di superare le logiche emergenziali e settoriali a favore di una visione unitaria e integrata che riaffermi il valore strategico della gestione sostenibile dei conflitti socio-ambientali è la sfida vera della pianificazione ambientale e territoriale.
    Visto che:
  • secondo le valutazioni dello stesso ministero dello Sviluppo economico ci sarebbero nei nostri fondali marini circa 10 milioni di tonnellate di petrolio di riserve certe (RA 2013 DGRME-UNMIG), che stando ai consumi attuali, coprirebbero il fabbisogno nazionale per sole 8 settimane. Non solo: anche attingendo al petrolio presente nel sottosuolo, concentrato soprattutto in Basilicata, il totale delle riserve certe nel nostro Paese verrebbe consumato in appena 13 mesi (RA 2013 DGRME –UNMIG)
  • la Direttiva VIA 2014/52/UE, nella quale si stabilisce che la valutazione dei progetti descrive e valuta, in modo appropriato per ciascun caso particolare gli effetti significativi diretti e indiretti, di un progetto sui seguenti fattori: (…) b) biodiversità, con particolare attenzione alle specie e agli habitat protetti in virtù della direttiva 92/43/CEE e della direttiva 2009/147/CE” (come si legge all’art. 1, paragrafo 1, lettera b) della Direttiva VIA). E’ sempre la nuova Direttiva sulla VIA, che dovrebbe essere recepita entro il 17 maggio 2017, che dedica particolare attenzione al coinvolgimento nel processo decisionale di tutte le amministrazioni, anche locali, interessate al progetto, stabilendo nel nuovo paragrafo 1 dell’art. 6 della nuova Direttiva VIA che gli Stati membri debbano adottare “…tutte le misure necessarie affinché le autorità che possono essere interessate al progetto, per la loro specifica responsabilità in materia di ambiente o in virtù delle loro competenze locali o regionali, abbiano la possibilità di esprimere il loro parere sulle informazioni fornite dal committente e sulla domanda di autorizzazione…”
    RITENUTO
    opportuno riproporre la centralità del rapporto locale-globale con l’urgenza di superare le logiche emergenziali e settoriali a favore di una visione unitaria e integrata che riaffermi il valore strategico della gestione sostenibile dei conflitti socio-ambientali è la SFIDA vera della pianificazione ambientale e territoriale.Pertanto premesso
    IL CONSIGLIO COMUNALE

    DELIBERA 

    Il seguente Ordine del Giorno affinché impegnino:
    – Il SINDACO METROPOLITANO di convocare l’Assemblea dei SINDACI per proporre ricorso al TAR e laddove i termini di rocorso dei decreti pubblicati in Gazzetta Ufficiale siano in scadenza, ricorso straordinario al Capo dello Stato, insieme al Presidente della Regione Michele Emiliano
    – Il GOVERNO che venga redatto finalmente il PIANO ENERGETICO NAZIONALE, che faccia chiarezza rispetto alle fonti di approviggionamento energetico del nostro PAESE.
    – Il GOVERNO di aprire un TAVOLO DI CONCERTAZIONE TRANSFRONTALIERO che riunisca i Paesi che si affacciano sul Mare Adriatico le cui coste sono interessate dalle concessioni date alla Spectrum, ovvero, dalla Northern Petroleum.
    Inoltre si impegna la GIUNTA COMUNALE a promuovere un gruppo di azione che segua e solleciti il Governo Regionale e Nazionale perché siano prese le risoluzioni necessarie a interrompere le prospezione delle due società e perché non siano concessi ulteriori titoli concessori che autorizzino alla ricerca ed alla coltivazione degli idrocarburi in mare.

Oggi ci sentiamo estremamente soddisfatti del lavoro svolto ed al tempo stesso compiaciuti per l’estrema incoerenza mostrata dal PD locale, regionale e di riflesso Nazionale.

A riveder le stelle

 

Il cassonetto, questo bistrattato

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Dopo i tanti post che si sono scritti sui social network a riguardo dei servizi previsti all’interno del contratto di gestione del servizio rifiuti, uno su tutti il lavaggio dei cassonetti, ieri mattina 19 agosto 2015 abbiamo incontrato il referente del comune che si interfaccia con la società che eroga il servizio. Era nostra intenzione voler consultare il registro su cui vengono riportati gli interventi di lavaggio cassonetti (previsto a pagina 102 del progetto tecnico) al fine di verificare la frequenza con cui il servizio viene svolto. Con estrema meraviglia da parte nostra, ci è stato riferito che il registro non è presente tra i documenti in custodia al referente, ma il lavaggio avviene previa comunicazione scritta da parte della società al comune. Ciò significa che non è possibile verificare se il servizio viene svolto come previsto da contratto cioè settimanalmente, da giugno a settembre ed a cadenza quindicinale da ottobre a maggio, per un totale di 34 interventi l’anno. Abbiamo suggerito al referente che è il caso di ripristinare quanto previsto da contratto, e come prima cosa la creazione e la relativa compilazione del registro.
Inoltre stamattina 20 agosto abbiamo presentato all’ufficio protocollo la seguente richiesta indirizzata a sindaco ed assessore all’ambiente:

Oggetto: Registro annotazioni lavaggio cassonetti

 

Egr. Sig. Sindaco, spett.le assessore, io sottoscritto Orazio Colonna, nato il 21/05/1970 a Putignano (BA) consigliere comunale del MoVimento  5 Stelle presente sul territorio comunale, con la presente intende segnalare quanto segue:
in data 19 agosto 2015 mi sono recato presso gli uffici comunali per poter prendere visione del registro in oggetto, previsto a pag. 102 del progetto tecnico del servizio di gestione dei rifiuti urbani. Con grande stupore ho appreso dal responsabile preposto che il servizio di lavaggio cassonetti viene anticipato da comunicazione da parte della società che detiene l’appalto del servizio e che a volte il servizio viene svolto senza che venga fatta giungere agli uffici comunicazione alcuna.
Consiglio a voi ciò che ho consigliato al responsabile, cioè per un controllo del servizio previsto da contratto è utile, necessario e urgente predisporre tale registro, o qualora fosse andato perso, necessita quanto prima crearne uno nuovo nell’ottica di controllo che la pubblica amministrazione deve effettuare periodicamente a riguardo di questo importante servizio appaltato.

 

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Cittadinanza attiva e decoro urbano

Uno degli argomenti più frequenti su cui ci si sofferma a parlare è lo stato in cui versano diverse zone del nostro paese, anche a causa dei gesti di inciviltà che cittadini irresponsabili compiono quotidianamente. In considerazione di ciò si è deciso di segnalare la situazione al nostro primo cittadino suggerendo alcuni dei siti interessati da questa situazione, con tanto di relazione fotografica.

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Avendo verificato che alla data del 31 luglio 2015 la segnalazione era rimasta “lettera morta”, sabato 1 agosto abbiamo pensato di intervenire personalmente presso una delle zone più sporche della nostra città, che quotidianamente viene visitata da qualche centinaio di persone non solo nocesi che svolgono attività fisica, semplici passeggiate, visita al santuario adiacente o che portano i propri figli a giocare presso le 3-4 giostre installate. Muniti di guanti, buste ed attrezzi per la raccolta abbiamo ripulito la zona, che ci auguriamo resti tale il più a lungo possibile.

Ciò dipenderà dalla volontà e dal senso di responsabilità di ognuno di noi che frequenta questo posto, anche se da cittadini attivi abbiamo potuto constatare quanto diverse situazioni presenti possono mettere in grave pericolo l’incolumità fisica di piccoli e grandi che, non avendo alternative, utilizzano spesso il sito per effettuare pic nic,  anche se gli arredi presenti versano in condizioni pietose ed il loro utilizzo diventa molto pericoloso.

Sarà sicuramente questo l’oggetto della nostra prossima segnalazione.
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