E’ ormai una triste consuetudine leggere notizie di cronaca che portano all’attenzione dell’opinione pubblica situazioni di famiglie che vivono per strada, in auto, in strutture in disuso o abbandonate.
Queste realtà, come tante altre, ci interessano relativamente fino a che non cominciano a riguardare noi, il nostro comune o persone che conosciamo.
Tempo fa venne alla ribalta la notizia che anche su Noci c’è chi quotidianamente rovista nei cassonetti dell’immondizia alla ricerca di qualcosa che qualcun altro ha buttato perché ritenuto superfluo o peggio ancora scartato. Intanto abbiamo sotto gli occhi altre emergenze, tipo quella abitativa, figlia della stringente crisi economica. Negli anni il comune di Noci ha fatto poco a riguardo, basti pensare che l’ultimo bando per l’assegnazione di alloggi di edilizia popolare risalgono a qualche decennio fa. Nelle verifiche che abbiamo intrapreso intanto si è venuti a conoscenza di locali di proprietà comunale, accatastati come civile abitazione, ma destinati ad altre finalità.

Ciò è stato segnalato all’amministrazione comunale da diversi giorni ed inoltre, lo scorso 13 giugno si è provveduto a presentare formale richiesta al sindaco in cui si chiede di poter prendere consapevolezza della attuale situazione comunale a riguardo di assegnazione di appartamenti di edilizia popolare e controlli sugli stessi, alla luce della nuova legge regionale approvata il 7 aprile 2014 che deroga diverse competenze ai sindaci (possibilità di verificare la permanenza dei requisiti necessari a poter essere affidatari di appartamenti, esistenza di appartamenti che dovrebbero fungere da riserva per poter far fronte a situazione di emergenza abitativa dovuta a sfratti etc).
Sarebbe un vero peccato scoprire che nella città dei tre senatori e di una amministrazione di larghe intese che ha sempre affermato di voler governare per il bene del proprio comune, sono costrette a dormire per strada diverse persone.