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Così è (se vi pare)

Dal mio primo articolo sul blog ad oggi sono passati solo 8 mesi, ma sono successe tantissime cose; oserei definirle UN URAGANO nella mia vita, che ora provo a riepilogare.
Intanto l’articolo descriveva la mia prima esperienza come spettatore di un consiglio comunale a Noci; durante lo stesso, non mancavo di sottolineare la differenza tra una determina ed una delibera, e rimarcavo inoltre la mancanza di rispetto tra chi non veniva ascoltato durante l’esposizione delle problematiche ed i colleghi consiglieri. Inoltre mettevo in evidenza la nube di mistero che avvolgeva il consiglio comunale che non veniva trasmetto né in diretta tv, né in streaming né in differita.
Raccontavo già della mia volontà però di volermi impegnare in prima persona nel cercare di dare un contributo, magari anche piccolo, per il mio comune e del bellissimo viaggio che avevo cominciato a compiere con degli amici stupendi.
Un mese dopo l’articolo, comincia a prendere forma l’idea di voler creare una lista che possa partecipare alle elezioni amministrative del mio comune, ed intanto partono le COMUNARIE, cioè la possibilità di far scegliere ai miei concittadini chi preferiscono come candidato sindaco del MoVimento 5 Stelle. Uno dei quattro nomi presentati è il mio, una scelta maturata mio malgrado, perché richiestami dal gruppo di cui facevo parte e alla cui fiducia riposta in me non ho potuto rispondere in modo negativo.
Di lì a poco si comincia a lavorare per la campagna elettorale delle politiche, che culmina con un risultato insperato per il MoVimento a Noci, 2712 preferenze alla camera: un BOOM incredibile, che porta il MoVimento 5 Stelle, alla sua prima apparizione, al secondo posto come preferenze raccolte nel nostro comune.
Intanto le COMUNARIE hanno già decretato il loro verdetto, il 37% dei votanti ha scelto Orazio Colonna come candidato portavoce sindaco del MoVimento 5 Stelle per le amministrative di maggio. Il mio stato d’animo è andato via via facendosi sempre più fitto di ansie ed apprensioni per la futura esperienza che mi si prospettava all’orizzonte prossimo.
A marzo scorso si comincia a lavorare per le amministrative, con gazebo, banchetti ed eventi che ci portano a stare sempre più in mezzo alla gente, ad ascoltare le loro esigenze, le loro necessità, le loro storie, che raccontano tutte di una sconcertante difficoltà che si fa sempre più strada, di una diffusa perdita di dignità pur di riuscire a portare a casa l’indispensabile per poter garantire a moglie e figli di poter andare avanti. In questo scenario quasi surreale, di lì a poco si entra nel vivo della campagna elettorale, un percorso che è vittima di spese che ai più potrebbero sembrare sproporzionate alla luce dello scenario innanzi descritto; ma, prendendo spunto dall’opera teatrale di Pirandello, potremmo dire “Così è (se vi pare)”. Alla base dei tre schieramenti che si confrontano però, spesso viene messo al centro il cittadino e l’ascolto delle sue esigenze e delle sue necessità. Talvolta vengono assunti toni abbastanza alti, così come succede durante le campagne elettorali, si arriva a dichiarare di voler “querelare”, “spaccare questa o quell’altra faccia”, ma ad esito delle urne acquisito i toni tornano quelli del confronto costruttivo e della ricerca di dialogo quanto mai necessario, alla luce del risultato elettorale stesso, che ha visto dar forma a quella che in gergo viene chiamata, con tanto di rispetto per dei volatili che mi sono molto simpatici, l’anatra zoppa, ovvero il sindaco espressione di una coalizione e la maggioranza dei consiglieri espressione di una coalizione diversa. In tutto ciò, le preferenze assegnate al MoVimento 5 Stelle premiano me, quale candidato sindaco non eletto, come consigliere comunale.
Fatemi a questo punto soffermare un attimo a riflettere; in soli 8 mesi, da aver assistito al mio primo consiglio comunale quale spettatore, mi ritrovo a farne parte a pieno titolo, sentendo il dolce peso della fiducia che i cittadini che mi hanno votato hanno riposto sulle mie spalle.
Avviene così la proclamazione ufficiale degli eletti e si comincia a lavorare nell’ottica del primo consiglio comunale, fissato per l’11 luglio 2013. Intanto si susseguono le consultazioni, affinché quest’anatra possa camminare su due zampe, anche se vittima di questa malformazione. Si riaffacciano alla ribalta termini già ascoltati durante la campagna elettorale, quali “responsabilità”, “lavorare per il bene della città”, “avviare la macchina amministrativa”.
I presupposti per lavorare sembrano esserci tutti, viene notificato intanto l’ordine del giorno del consiglio che prevede tra le altre cose il giuramento del sindaco, la nomina del presidente e del vice presidente del consiglio comunale e la nomina dei facenti parte della giunta comunale. L’attesa cresce e con essa la voglia di veder dialogare e lavorare gli attori risultati eletti durante la campagna elettorale, per affrontare da subito le tante emergenze del nostro comune, che non sto qui ad elencare perché le argomentazioni presentate durante i due mesi di campagna elettorale ancora ci risuonano nelle orecchie. Il tutto fino alle 15 di oggi 11 luglio, quando vengo convocato dal sindaco che mi comunica di non aver ricevuto alcuna proposta di nomi per la presidenza e la vice presidenza del consiglio, né tantomeno di aver trovato un accordo per i componenti della giunta comunale. Esco dalla stanza con una grossa delusione dentro di me, che condivido con il sindaco stesso, perché mi sentivo pronto a partire, a rimboccarmi le maniche e a lavorare per cercare le soluzioni migliori alle svariate problematiche che i cittadini ci hanno prospettato e continuano a presentarci tutt’oggi, perché i problemi non si può sperare si risolvano con la bacchetta magica, ma solo lavorando.
Come primo consiglio comunale, mi sento rimandato, come può essere capitato a qualche studente durante questo periodo di scrutini, e con me vedo rimandati i miei colleghi consiglieri, compresi i più giovani, oppure coloro che come me, alla prima esperienza consiliare, hanno sicuramente voglia di mettersi a lavorare da subito per chi ci ha delegato a rappresentarli. Pazientate ancora, anzi pazientiamo ancora 10 giorni circa, ma all’esame di riparazione, presentiamoci tutti quanti preparati, altrimenti l’anno non lo passiamo, verremo bocciati e non avremo assolto a nessuno dei compiti per cui siamo stati prescelti tramite il voto.

Orazio Colonna